Ci sono due specie di gorilla in Africa: il gorilla occidentale, Gorilla Gorilla ed il gorilla orientale, Gorilla beringei.
Il gorilla orientale è costituito da due sottospecie, il noto gorilla di montagna dell’Uganda e del Ruanda e il gorilla di pianura orientale delle zone orientali della Repubblica Democratica del Congo.
Entrambe queste sottospecie sono considerate in pericolo critico dalla IUCN.
Il gorilla occidentale presenta due sottospecie: il gorilla di pianura occidentale che si trova principalmente in Congo e Gabon, e il gorilla poco conosciuto Cross River della regione di confine tra Camerun e Nigeria.
Il gorilla di montagna è la sottospecie più conosciuta grazie al lavoro di Diana Fossey ma purtroppo ne rimangono solo pochi individui, 1.000 circa animali, isolati nelle restanti isole naturali del Massiccio del Virunga e nella Foresta Bwindi dell’Uganda.
Qui esistono in gruppi familiari sorvegliati da enormi silverback, che vagano per il loro territorio alla ricerca della vegetazione preferita.
Per proteggere il gorilla tutti i turisti devono seguire un protocollo, tale protocollo è progettato specificamente per limitare lo stress e l’impatto comportamentale e anche la potenziale trasmissione di malattie dall’uomo ai gorilla.
I protocolli sono fondamentali per la conservazione dei gorilla.
Le linee guida del protocollo:
- Durata massima della visualizzazione: 1 ora al giorno
- Numero massimo di ospiti: 8
- Nessun cibo e bevande possono essere consumati vicino al gorilla
- Vietato fumare
- Niente lettiera e niente sputi
- Tieni la voce bassa e non fare movimenti rapidi che potrebbero allarmarli
- Se un gorilla dovesse caricarti o cantare contro di te, non allarmarti, resta fermo, distogli lo sguardo dal gorilla e segui le istruzioni della guida
- Età minima per l’osservazione dei gorilla: 15 anni
- Gli ospiti che mostrano raffreddore, influenza e altri sintomi del tratto respiratorio non saranno autorizzati a rintracciare i gorilla