Tra le curiosità sui leoni una è particolarmente affascinante e riguarda i leoni bianchi, ossia gli esemplari con caratteristico manto bianco-avorio.
Sono estremamente rari e in natura localizzati nell’area di Timbavati in Sudafrica, al confine con il Kruger National Park.
Non si tratta di una sottospecie a sé stante, bensì dell’effetto di una variazione genetica, che si presenta in molte specie animali, nota come leucismo, che comporta una pigmentazione scarsa o incompleta.
Il fenomeno è diverso da quello dell’albinismo, che invece determina la totale mancanza di pigmentazione di peli, pelle e iride.
Criniera
Un’altra peculiarità fisica che non consente di parlare di sottospecie, ma si riscontra più facilmente in alcune popolazioni, è la quasi totale assenza di criniera nel maschio.
I maschi con criniera quasi o del tutto assente sono comuni in alcune aride aree dell’Africa orientale come il Kenya settentrionale e orientale, la zona dello Tsavo in particolare.
Per spiegare questa particolarità sono state avanzate diverse ipotesi, tra cui la più suggestiva è sicuramente quella secondo cui questi leoni rappresenterebbero una linea evolutiva filogeneticamente differente da quella degli altri leoni e più vicina all’antenato preistorico.
Tuttavia la spiegazione più probabile e accreditata definisce l’assenza di criniera come un adattamento ambientale da parte di popolazioni che abitano le aree più aride e calde.
In realtà si tratterebbe di un adattamento per cui la crescita della criniera avviene con ritardo e molto lentamente rispetto ai leoni delle altre zone.
Abitudini
Accanto agli adattamenti ambientali di tipo fisico, abbiamo già visto come alcuni gruppi di leoni siano in grado di sviluppare degli adattamenti ‘culturali’, cioè dei comportamenti non innati, tipici di alcune comunità e in qualche modo appresi e tramandati all’interno della comunità stessa.
Un esempio riguarda i leoni del Parco nazionale di Tarangire e di quello del Lake Manyara in Tanzania, che hanno sviluppato un’abitudine del tutto particolare.
Questi felini non sono provetti scalatori come i leopardi, ma qui sono soliti arrampicarsi sugli alberi e trascorrervi parte del tempo dedicato al riposo.
Si tratta tuttavia di un comportamento riscontrato, più raramente, anche in branchi di altre aree dell’Africa, per il quale sono state proposte diverse spiegazioni.
In particolare durante le stagioni con maggiori precipitazioni e nelle aree più umide, i leoni preferirebbero evitare il contatto con terreni troppo morbidi o fangosi.
Inoltre una maggior elevazione dal suolo garantirebbe anche una minor presenza di fastidiosi insetti e moscerini che spesso non danno tregua tra le erbe alte.
Come spesso succede, anche in questo caso è ragionevole pensare a una serie di fattori che inducono il comportamento, più che a una singola causa precisa.